Tiger Orchid

La relazione tra percezione e pensiero rimanda alla capacità di comunicare visualmente senza l’apporto della linguistica, piuttosto basandosi sulla valenza delle immagini a livello cognitivo come rappresentazioni, simboli o segni assimilati sulla base di un codice identificativo, in sostanza: secondo la ricerca personale condotta da Tiger Orchid durante gli anni di attività performativa, non tutti i fenomeni comunicativi sono spiegabili con le categorie della linguistica ma alcuni necessitano un codice al di fuori di ogni concezione istituzionale.
Tiger Orchid, al Secolo Noema Pasquali, sin da bambina dimostra una naturale inclinazione alla ricerca che le permette di esperire il proprio corpo – il ricordo più nitido risale infatti a quando, a circa sei anni, amava cucirsi disegni sul braccio con fili colorati – adolescente intraprende la carriera di piercer e, parallelamente, conduce studi umanistici che la portano a specializzarsi in Sociologia Visuale, Antropologia Visuale e Semiotica, mentre la passione per le letture filosofiche e la pratica dello Yoga la avvicinano alle filosofie orientali ed al Fachirismo, diventando la prima fachira italiana – consacrandosi a discipline come Pirobazia. Contemporaneamente non abbandona ma amplia il proprio spazio artistico dedicandosi a Sospensioni Body Art Estrema, Teatro Contemporaneo ed Arte Circense, sfruttando i differenti piani semiotici del processo comunicativo (dall’arte figurativa alla semiotica, alla narrativa).
Attiva da circa 12 anni in ambito internazionale (Moulin Rouge, Wasteland, Torture Garden, la Feria de los Muestros) lavora soprattutto sola ma vanta collaborazioni con diversi artisti italiani e stranieri con cui ha portato avanti anche progetti di lungo periodo imparando, condividendo ed insegnando.

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